Madonna della Neve


Altitudine 632m.s.l.m.
Categoria Chiese
Comune Sernio

POSIZIONE
La Chiesa della Madonna della Neve si trova a Sernio.

STORIA
Della Chiesa della Madonna della Neve in Sernio non si conosce l'epoca esatta della sua costruzione. Negli atti della visita pastorale del Vescovo Filippo Archinti (1620) non si trova traccia di questa chiesa. I primi documenti portano la data dei primi anni del Settecento e parlano di donazioni in denaro fatte a questa chiesa.

CARATTERISTICHE
Di dimensioni molto ridotte e tutto bianco, costituisce con la torre campanaria un complesso ben proporzionato, di armonia semplicità. L'interno quasi spoglio contiene un'antica ancona lignea intagliata e dipinta. Grande interesse artistico presenta l'ancona lignea di altissima qualità, scolpita da Giacomo del Majno (Milano 1469 – Pavia 1505) e figlio Gian Giacomo, incorporata nell'altare maggiore della piccola chiesa. Si tratta di una fastosa opera quattrocentesca di legno intagliato (1485 – 1488), dipinto con forti dorature, ha la forma architettonica a due piani, sormontati al centro da una cimasa con fastigio triangolare con dipinto l'Eterno Padre e una Annunciazione alla Beata Vergine. Nel primo piano dell'ancona si aprono quattro piccole nicchie fiancheggiate da cinque pilastrini con intagli variamente intrecciati, dentro le quali stanno da destra a sinistra, le piccole statue di San Gottardo, dei Santi Patroni della Comunità Parrocchiale Cosma e Damiano e di San Pietro. Il secondo piano è diviso in tre grandi nicchie: quella centrale, più alta delle altre due, contiene il gruppo della Vergine incoronata inginocchiata in adorazione del Bambin Gesù, mentre in quelle laterali figurano le statue delle Sante Martiri Lucia e Caterina d'Alessandria. La struttura che fa da cornice, opera del Tirolese Mattias Peder, con decorazioni a volute e conchiglie, è evidentemente di epoca molto posteriore, si tratta di un lavoro secentesco con forti caratteristiche barocche e termina con una corona intagliata e dipinta. Tutto intorno schiere di Angeli e di Putti sembrano vegliare questa importante opera sacra. Questa pregevole ancona è ritenuta dagli esperti una delle opere più significative dell'arte valtellinese del tardo Quattrocento. È probabile che quest'opera provenga da un'altra chiesa più antica e formuliamo l'ipotesi che sia appartenuta all'antica chiesa di San Pietro che è andata distrutta da una frana.

(contributo di Ivan Gambelli)


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