Altitudine | 504 |
Abitanti | 373 |
POSIZIONE
Cino è collocato sul versante delle Alpi Retiche, fa parte della Costiera dei Cech e si estende fino al monte Brusada.
Il suo territorio è attraversato da sei torrenti: Valle Chioso, Valle Maronara, Valle dei Mulini, Valle Vinzeno,Valle Scemola e il torrente Vallate che nasce nella località Prima Baita.
Il Comune confina con i paesi di Cercino, Dubino, Mantello e Novate Mezzola.
STORIA
L’esistenza di Cino è attestata fin dall’epoca della dominazione franchi che arrivarono dal passo dello Spluga per combattere i Longobardi sul finire del VIII secolo e qui si insediarono.
Cino, durante la sua storia, è stato definito quasi sempre come un borgo più che una vera e propria realtà comunale. Divenne comune autonomo a partire dal secolo XIV come altri paesi montani dell’area.
La sua posizione geografica si deve al periodo dell’alto medioevo, quando il fondovalle paludoso era impraticabile e malsano fino a quando il governo Asburgico avviò la bonifica della piana dell’Adda.
Nel basso Medioevo apparteneva alla squadra di Traona e alla pieve di Olonio.
Nel 1512 iniziarono i quasi tre secoli di dominio delle Tre Leghe Grigie sulla Valtellina. In seguito la Guerra dei Trent’anni, nel 1624, segnò indelebilmente la storia dell’intera Valtellina. Tra il 1629 e il 1630 le milizie dei Lanzichenecchi, che inizialmente si trovavano allo sbocco della Valchiavenna in attesa di passare nel Milanese, si sparsero in tutta la Valtellina, depredando e compiendo atti di violenza sulla popolazione, causando una tremenda epidemia di peste, che decimò la popolazione. Cino e i paesi della Costiera dei Cech furono fra i primi a essere colpiti, per la loro facile accessibilità.
L’arrivo di Napoleone ridisegnò buona parte della carta geopolitica dell’Europa. Nel maggio del 1801, nell’assetto definitivo della repubblica cisalpina, Cino figurava come uno dei settanta comuni del III distretto di Sondrio, nel dipartimento del Lario.
Alla Repubblica Cisalpina si sostituì, ben presto, il Regno d’Italia. Con la caduta di Napoleone, all’egemonia francese subentrò, dopo il Congresso di Vienna, il dominio Austriaco. L’economia del paese non ha avuto grandi cambiamenti sino al XX secolo, quando la mancanza di sbocchi professionali spinse molti dei suoi abitanti a recarsi a Roma, città con la quale il piccolo paesello ha sempre mantenuto ottimi rapporti di collaborazione proprio in virtù di questo scambio culturale generazionale.
PUNTI DI INTERESSE
- Chiesa di San Giorgio: la Chiesa Parrocchiale è probabilmente di epoca precedente al 1447, quando viene abbozzata per la prima volta la descrizione dell’edificio. L’attuale costruzione visibile in centro all’abitato, risale invece ai secoli XVII e XVIII ed è il frutto delle ristrutturazioni compiute.
COSA FARE
Per gli amanti dell’arte rurale, Cino è una meta obbligata, che fa capire il passato della vita contadina e le tipiche costruzioni della Costiera. Particolare attenzione meritano le vecchie case abbellite dai balconi in legno. Ancor oggi è possibile vedere nei vari ballatoi, che si trovano a ogni piano, esposti a sud, le gialle pannocchie in essiccazione.
Molte case hanno gli intonaci delle porte contornati dai colori azzurro e rosa, che rendono meno grigia la casa in sasso a vista. Si possono immaginare ancora oggi le donne alla fontana, gli anziani in piazza o nell’osteria del paese, i bambini intenti nel seguire il bestiame o arrivare a casa con le fascine di legna.
Per gli amanti dei sentieri montani l’alpe Bassetta è il fiore all’occhiello del comune di Cino, e sicuramente la più panoramica in provincia di Sondrio.
Si trova infatti, a una quota compresa fra i 1680 e i 1740 metri, proprio sul lungo dosso che separa la bassa Valtellina dalla Valchiavenna, per cui da qui il colpo d’occhio è eccellente non solo su bassa Valtellina e alto Lario, ma anche sulla bassa Valchiavenna e, soprattutto, sulla nascosta e misteriosa Valle dei Ratti, una fra le più incontaminate valli della provincia, che incanta per la sua bellezza.
Altro percorso interessante è la salita all’alpe Piazza. Partendo da Cino, si segue, per un buon tratto, la pista, che supera dapprima la Val Maronara e la Val dei Mulini, poi le valli Avert e Marta. L’escursione da Cino all’alpe può rappresentare un’ottima passeggiata soprattutto in inverno. I suoi prati si dispongono a una quota compresa fra i 960 e i 1000 metri, e si presentano con numerose baite, ben curate in un angolo di grande valore panoramico con una visuale sull’alto Lario sorprendente.
FESTIVITA'
- 23/4: il santo patrono di Cino è San Giorgio.
LINK UTILI
- Comune di Cino